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Regina di cuori


di Membro VIP di Annunci69.it Inside_in
04.09.2024    |    4.861    |    2 9.4
"Aveva indossato un ovetto vibrante che era riposto nella scatoletta ma il telecomando era rimasto a me..."
Il lavoro mi stava annoiando, poco da fare. Il tempo era torrido, l’aria condizionata mi stava distruggendo. Prendo il telefono, inizio a leggere il più e il meno giusto per fare passare il tempo.
Improvvisamente una notifica, “Ti è arrivato un messaggio, oggetto: proposta di gioco”.
Sorpreso ma incuriosito inizio a leggere. Un coppia, apparentemente intrigante, mi chiedeva di partecipare ad una “selezione” in cui, dopo diverse fasi, sarei stato coinvolto in un incontro.
Per mia natura non rinuncio mai ad una sfida sopratutto quando c’è un gioco dall’esito non scontato. Il tema principale, dopo esserci conosciuti un po' offline, sarebbe stato proporre una situazione particolare in cui “lei” sarebbe stata coinvolta in sorprese, sguardi e intrigo che la potessero coinvolgere.
Eccitato ho iniziato a fantasticare. Tutto ciò che viene prima, immaginarlo e condividerlo fa crescere il desiderio e l’aspettativa. Doveva essere un mix erotico di parole, imprevisti, buon vino e chissà un dopo altamente erotico.
Parlando con Cinzia e Silvano durante i giorni cominciavo a percepire intesa. Avevamo molte cose in comune. Mai essere banali e liberi di vivere una serata scoppiettante quando e come si vuole.
La mia sensazione fu confermata dopo poco. “Sei il vincitore ora il prossimo passo”.
Felice della notizia cominciai ad essere più sereno. Anche dalle parole si può capire se c’è affinità e con loro era tutto naturale.
Il sabato era il giorno che avevamo scelto. Cena in collina in un ristorante all’aperto tutti insieme.

“Ciao ragazzi come state?”, chiesi nel parcheggio mentre Cinzia e Silvano scesero dalla macchina. L’imbarazzo e tensione si leggeva nel volto di tutti.
“Bene, finalmente ci vediamo”, dissero avvicinandosi a me.
Silvano indossava una intraprendente camicia hawaiana e bermuda mentre Cinzia un vestito nero lungo al ginocchio lasciando libero in suo seno prosperoso nascosto da un sottile strato di pizzo.
“Posso baciare prima la signora?” dissi ridendo a Silvano.
I nostri occhi si incrociarono, le nostre mani si sfiorarono e un bacio innocente sulle guance fu la nostra presentazione. Caspita, all’instante sentii una scossa forte. Adrenalina, eccitazione e passione tutte insieme. Cercavo di nasconderla per non apparire troppo ma sentivo che anche per lei qualcosa si era mosso.
Poi strinsi la mano a Silvano e gli dissi: “Caspita quanto è elegante Cinzia, io e te non siamo al suo livello”.
La mia ironia cercava di stemperare il momento. Un sorriso di tutti confermava di aver rotto al ghiaccio e poter avviarci al ristorante.
“Buona sera, abbiamo prenotato per le 19:30 a nome Cinzia", dissi alla signorina che attendeva i clienti all’ingresso.
“Prego vi accompagno al tavolo”, ci disse con tono sicuro.
La terrazza era ancora semi vuota. La temperatura ancora calda ma il vento rendeva l’ambiente gradevole. La terrazza con vista sulla valle incantevole.
Osservavo Cinzia, volevo scrutare ogni sua particolarità. Desideravo conoscerla meglio, capire tutto di lei. Un frenesia che dovevo controllare.
“Vi piace il posto? Trovo sia magnifico e anche tranquillo per parlare. Abbiamo molto da dirci”. Lasciavo trasparire il mio interesse e il mio gradimento verso di loro.
“Perfetto, come potrebbe iniziare meglio la serata” , dissero compiaciuti.
La carta del cibo e del vino era ampia. Ci orientammo verso un buon vino bianco fermo e delle pizze. Scelta forse un po' banale ma sapevo che l’interesse era orientato verso altro.
“Allora raccontaci un po' di te”, disse Cinzia con uno sguardo malizioso. Avevamo già parlato nei giorni precedenti, già aveva un idea di come ero ma il suo l’intento era scoprire le mie reazioni a domande “scomode”.
Iniziai con il mio solito modo un po' divertente ma anche curioso a parlare di me, della mia vita dei miei interessi. Nel frattempo arrivarono le pizze al nostro tavolo.
La burrata. Quanto è buona ma quanto è anche pericolosa quando decidi di sollevare la forchetta alla bocca. Cinzia la stava mangiando fino a quando alcuni pezzi involontariamente finirono proprio nella sua scollatura.
“Scusatemi”, disse a metà tra l’imbarazzo e l’ironia.
Non avevo perso l’occasione di vedere l’accaduto. Un desiderio ardente salii in me, quasi animalesco. Avrei voluto spogliarla all’instante. Anche Silvano guardava compiaciuto.
“Se lo fai ancora me ne vado”, dissi con uno sguardo acceso dalla passione. Controllarsi era difficile ma a lei piaceva. Sapeva che il gioco era iniziato.

Tra una parola e l’altra il tempo passò piacevolmente. Era tempo di accendere la scintilla.
“Allora, eccoci qui. Cinzia e Silvano un po' vi accennavo di quale era la mia sorpresa per questa sera. Ora siamo al dunque.”, dissi con tono fermo. Tirai fuori una scatolina e la posi sul tavolo.
“Cinzia questa è la mia proposta. E’ qualcosa per te. Dovrai alzarti un attimo, spostarti in un angolo appartato e aprirla. E’ qualcosa di audace ma che indicherà a me e a Silvano se vuoi fare parte della situazione. Non sei obbligata, sta a te la scelta”.
Cinzia con interesse mise la scatolina nella borsa, si alzo e con un passo deciso si avviò su dalle scale della terrazza.
“Silvano secondo te cosa farà? Io sono sicuro che accetterà, cosa ne pensi?”. Dissi a lui inconsapevole di cosa c’era nella scatola.
5 minuti dopo Cinzia tornò al tavolo. Suspense ….
“Ecco…”, disse Cinzia posando la scatolina sul tavolo e tirando fuori le sue mutandine dalla borsa riponendole nel taschino della camicia di Silvano.
Che spettacolo vederla coinvolta. Eccitata e presa dalle emozioni.
Aveva indossato un ovetto vibrante che era riposto nella scatoletta ma il telecomando era rimasto a me.
Provai subito se funzionava.
Cinzia stava parlando.
“Che succede ….”, dissi. Cinzia con gli occhi socchiusi faceva percepire che tutte le vibrazioni non erano soltanto tra le nostre menti.
“Perché non paghiamo e andiamo a fare una passeggiata?”, dissi a loro con un sorriso malizioso.
Sbrigata la faccenda del conto ci avviamo al castello intorno al ristorante.
L’ambiente era abbastanza scuro, poca gente in giro.
Silvano aveva percepito l’eccitazione e si era avvicinato a Cinzia per baciarla.
Io nel frattempo continuavo ad accendere e spegnere l’ovetto con il telecomando.
Casualmente ci ritrovammo in un angolo vista vallata con belle panchine.
Cinzia si avvicinò a me con passo lento e stringendo per mano Silvano.
Si girò verso di me con uno sguardo che non dimenticherò facilmente.
Con la mano mi tirò a se iniziò a baciarmi in modo unico e passionale. Che momento.
In un attimo ci trovammo tutti insieme legati.
Silvano da un lato che la baciava sul collo, io che assaporavo le sue labbra dall’alto lato.
Le alzai un po' il vestito col le mani, sapevo che non aveva le mutandine. Da dietro le strinsi forte il culo. Impazzivo, la desideravo intensamente. Anzi la desideravamo intensamente.
Eccitazione, paura di essere scoperti … voglia matta di averla.
“Arriva una macchina”, disse Cinzia con un po' di po' di spavento.
Immediatamente ci ricomponemmo … mi accesi una sigaretta che fumai in un attimo preso dalla foga che non mi era ancora passata.
“Dove è la casa che hai preso?, disse Cinzia.
“Vicino, 5 minuti””, dissi con tono di voce quasi soffocato.

Insieme ci avviammo al parcheggio, non vedevamo l’ora di averla.
Cinzia era visibilmente compiaciuta, desiderata, anche lei presa totalmente dal gioco.
Entrati in casa, dopo un breve giro per vedere le stanze afferrai Cinzia, la tirai a me con impeto.
Per la prima volta la toccai sotto. Era completamente bagnata.
Non c’è niente di più coinvolgente per un uomo sentire la donna che desidera ardentemente.

Avevo riservato per lei un altra sorpresa.
“Prendi, questo è per te”.
Sapevo che a Cinzia piacevano le perline. Le comprai prima dell’incontro un tanga perlato nero.
“Vado un secondo in bagno e vi raggiungo”. Disse a noi uomini con un sorriso malizioso.
Poco dopo dalle scale sentimmo rumore di tacchi.
Toc, toc, toc … ogni scalino era un attesa sempre più spasmodica di vederla.
Cinzia si era cambiata. Aveva indossato un vestito trasparente con sopra una vestaglia super sexy stile giapponese. Scarpe rosse laccate ai suoi piedi.
Che spettacolo unico.
Non passò molto che fui di fianco a lei in piedi liberando i suoi fantastici capezzoli. Silvano dal suo lato non fu da meno toccandola e baciandola.
Fu l’inizio di una notte sconvolgente di tre corpi e tre menti che si volevano con Cinzia sempre al centro di ogni attenzione. Il caldo soffocante quasi non si sentiva. Che donna assolutamente unica.

Ci ritrovammo dopo un tempo indefinito tutti e tre nel letto a discutere su quello che era appena successo.
Non c’era bisogno di chiedere. Vedevo negli occhi di tutti tremenda soddisfazione.
Riaccompagnandoli alla macchina sapevo di aver appena vissuto un momento di coinvolgimento assolutamente unico.
“Spero di rivedervi presto ragazzi, per me è stato speciale”, dissi con gratitudine.
“Lo è stato anche per noi e probabilmente ci rivedremo”, disse Cinzia con quel dubbio che non era casuale. Sapevo che ci saremmo incontrati ancora ma avevo capito anche che un nuovo gioco era iniziato.
“Ciao regina di cuori” sussurrai a Cinzia.
“Ciao re di cuori”.
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